ra da anni che non tornavo in Campania e quando l’amico Carmine mi ha invitata a S. Antonio Abate in occasione della festa del pomodoro per trascorrere con la sua famiglia e gli amici un weekend in Campania, ho colto l’occasione al volo per tornare nella terra del sole. Perché è così che me la ricordavo, tra campi ricoperti di limoni e arance, orizzonti mozzafiato sul mare e tutto il calore che la gente di qui sa donare. Ed è proprio così che l’ho ritrovata. Bella da togliere il fiato.
Perché visitare Sant’Antonio Abate
S. Antonio Abate è un Paese dell’entroterra in provincia di Napoli posto ai piedi dei Monti Lattari, in posizione strategica per visitare le principali mete turistiche sia della zona di Napoli (si trova infatti a pochi km da Pompei e dalla penisola sorrentina), sia della zona di Salerno e della Costiera amalfitana. E’ famoso soprattutto perché qui si concentra l’industria della trasformazione del pomodoro, l’”oro rosso”.
Festa del pomodoro
Ed è proprio così che hanno chiamato la festa del pomodoro gli organizzatori del Centro parrocchiale di Santa Maria Rosa Nova, che da tre anni a luglio danno vita a una vera e propria celebrazione della tradizione del pomodoro. La cosa curiosa è la location della festa: una vecchia fabbrica di produzione in disuso acquistata dalla parrocchia per trasformarla in centro pastorale e ricreativo per la comunità.
Cosa mangiare a Sant’Antonio Abate
Il senso della festa è proprio quella di non perdere le tradizioni, di conservare usi e costumi di una cultura locale molto sentita e parte integrante dell’identità della gente di S. Antonio Abate: per tre giorni mi sono potuta immergere in questo clima di festa e grande amore per la propria terra e assaggiare le tante specialità tipiche campane preparate con ricette locali. Ho provato la caponata, un piatto simile alla panzanella toscana composto da friselle e pomodoro mescolati al profumo di basilico, la mozzarella preparata al momento ancora calda (mi viene l’acquolina al solo pensiero), la pizza fritta, le zeppole e naturalmente la pizza appena sfornata…che spettacolo!
Trekking sui Monti Lattari
Ne abbiamo ovviamente approfittato anche per esplorare un po’ la zona. Abbiamo intrapreso un bellissimo trekking sui Monti Lattari fino alla Baia di Crapolla, un fiordo sul golfo di Salerno, raggiungibile solo con questa camminata breve ma impegnativa, o in barca.
Fa parte dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella e permette di ammirare panorami sul golfo da togliere davvero il fiato. Si parte da Torca e si percorre un tratto nel sottobosco fino a sbucare su un sentiero con vista mare che regala orizzonti di un blu infinito.
L’ultimo pezzo è il più difficile, soprattutto in salita, perché si devono percorrere circa 700 scalini sotto il sole. La fatica però è ripagata quando si raggiunge la baia, una piccola insenatura dall’acqua verde smeraldo, circondata dalle montagne e completamente isolata. Davvero un paradiso.
Sant’Antonio Abate e Dintorni: raggiungere Vietri sul Mare
Scenario completamente diverso ma altrettanto scenografico quello della Costiera amalfitana che abbiamo ammirato il giorno dopo. Raggiunta Vietri sul Mare, abbiamo percorso le caratteristiche scalette che scendono fino alla baia di A’ Cartera.
L’atmosfera è rilassata e si sente proprio l’estate sulla pelle. Prima di rientrare ci fermiamo in alcun punti panoramici ai lati della strada per godere ancora un po’ di questo paesaggio incantevole, che sarei rimasta a fissare ancora per delle ore.