Sant’Agata sui due Golfi (390m s.l.m.) è la frazione maggiore di Massa Lubrense, in provincia di Napoli e sorge in posizione privilegiata, sulla collina al centro dei magnifici golfi di Napoli e di Salerno.
Si affaccia di fronte all’isola di Capri ed agli isolotti Li Galli, dimora della mitiche sirene.
Sant’Agata sui due Golfi è stazione climatica conosciuta e frequentata fin dalla prima metà dell’Ottocento per la mitezza del clima l’amenità della natura, la gentilezza e l’ospitalità degli abitanti.
Etruschi e Greci furono i primi abitanti di questo territorio, come testimonia la vasta necropoli esistente sul versante nord della località denominata Deserto, ove si erge un antico monastero, dalla cui sommità si può ammirare la suggestiva vista dei due golfi.
Due raggruppamenti di case, gli antichi casali di Pedara e Sant’Agata, costituiscono l’attuale Sant’Agata sui due Golfi che prende nome da una piccola chiesa, non più esistente, dedicata alla Vergine e martire Catanese.
Oggi Sant’Agata è dotata di moderne strutture ricettive e vanta una consolidata tradizione culinaria grazie all’affermazione internazionale del ristorante Don Alfonso 1890, confermata dalla presenza di numerosi ristoranti e bar, pronti ad accogliere l’ospite al termine di una lunga e salutare passeggiata lungo la fitta rete di sentieri, i quali offrono colori vivi e grandiosi spettacoli naturali, in tutte le stagioni. Sant’Agata per la sua posizione centrale tra la penisola sorrentina e la costiera amalfitana (9 km da Sorrento e 10 da Positano) favorisce la possibilità di numerose e comode escursioni.
Per scoprire le fantastiche località della Penisola Sorrentina che danno sulle coste di Napoli e di Salerno seguite l’approfondimento sulle Spiagge di Massa Lubrense
La Chiesa di Sant’Agata sui Due Golfi
Fondata dalla famiglia Casafestina nel 1745, la Chiesa di Sant’Agata, a croce latina, e tra gli edifici religiosi architettonicamente più interessante del comune di Massa Lubrense. La chiesa è dedicata a S.Maria delle Grazie ed intorno ad essa si è raccolta ed è cresciuta la comunità santagatese.
La chiesa, oltre la cappella nella quale è conservata la bellissima statua di Sant’Agata, custodisce il prezioso e rinomato altare, vero e proprio capolavoro artistico in tarsia marmorea e madreperla realizzato da Dionisio Lazzari figlio di Giacomo, appartenente ad una famosa famiglia di artigiani fiorentini del Rinascimento che, all’inizio del ‘600, si trasferì a Napoli dove realizzò numerose opere in marmo e intarsi di pietre preziose, tra le quali anche l’altare della Cattedrale di Sorrento. L’altare della chiesa di Santa Maria delle Grazie di Sant’Agata, commissionato dai padri Girolomini di Napoli a Dionisio Lazzari nel 1654 per la chiesa di San Filippo Neri, fu venduto nel 1845 al reggente della parrocchia santagatese, monsignor Giovanni Battista Casola.
Nella stessa chiesa è possibile ammirare numerosi dipinti del XVI secolo; alcuni dei quali recentemente restaurati, hanno rivelato paesaggi locali; in particolare La Madonna delle Grazie di Giovanni Antonino D’amato il Giovane; ritratta su magnifico panorama tra Capo di Massa e l’isola di Capri
Cose da Fare e Vedere a Sant’Agata sui Due Golfi
Passeggiate Pedonali
Gli itinerari pedonali lontani dalle rotabili, dai rumori, dai grossi agglomerati urbani offrono oggi a tutti la possibilità di andare a piedi da una località all’altra senza correre il rischio di imboccare vicoli ciechi o strade sbagliate. Queste passeggiate vi condurranno tra limoneti e oliveti, per mulattiere e sentieri, attraverso castagneti e querceti, raggiungendo antichi casali, vaste zone disabitate ricoperte da fitta macchia mediterranea, pareti calcaree a picco sul mare, memorie archeologiche, torri saracene, punti panoramici.
Gli escursionisti più incalliti, ma abituali a percorsi alpini e appenninici tra boschi, valli e cime innevate, non potranno fare a meno di rimanere incantati davanti a questi ampi panorami che uniscono mare e montagna con splendide viste dei Monti Lattari e dei golfi di Napoli e Salerno con le loro isole, isolotti e scogli. Tutti gli itinerari sono segnalati con strisce di vernice meno frequenti dove il percorso è obbligato e più evidente in prossimità degli incroci. Inoltre, lungo i percorsi sono dislocati numerosi mattoni maiolicati recanti i colori segnavia, le direzioni da seguire e spesso anche le distanze fra i vari casali.
E’ impossibile elencare qui tutte le bellezze del territorio e , quindi, ricordiamo solo le caratteristiche dell’ambiente rurale con i suoi oliveti terrazzati e limitati dalle bianche “murecine” (muretti a secco), i pergolati con le pagliarelle che coprono gli agrumeti, gli edifici in tufo con i classici archi e la scala esterna; nelle aree meno antropizzate la gran varietà di di specie vegetali che crescono spontanee non solo in zone di macchia , ma anche lungo le sponde dei rivi, ai margini dei sentieri, nelle fessure dei muri, per non parlare poi dei vari ottimi esempi di architettura sacra, dei numerosi “Palazzi” eretti nei secoli passati nelle varie frazioni, delle testimonianze ben evidenti di periodi storici anteriori come le innumerevoli torri, emergenze archeologiche(romane, greche, osche) e addirittura testimonianze dell’era paleolitica.
Passeggiata a Crapolla
Secondo la tradizione, l’apostolo Pietro, provenendo dalla Palestina, approdò alla Marina di Crapolla, da dove proseguì il viaggio per Roma. Da allora niente è mutato in quel sito. Il pittoresco fiordo, già conosciuto dai Greci dai Romani, un tempo era popolato dai religiosi dell’antica e fiorente Abbazia, è tuttora, come lo è stato per secoli, frequentato dai pescatori locali.
Sono gli stessi anche i mille gradini di pietra che menano alla suggestiva insenatura, i quali testimoniano l’asprezza ed il fascino del luogo, visitato ed immediatamente amato dai grandi viaggiatori del passato, tra i quali Norman Douglas ed Amedeo Maiuri. La Pro-Loco “Due Golfi” in collaborazione con il “Comitato per Torca” e l’associazione Trail, intendono rinverdirne la tradizione in occasione della festività dedicata all’apostolo-pescatore, ripercorrendo l’antico sentiero ove nulla è cambiato per millenni.
Si parte da Sant’Agata sui Due Golfi e passando per Torca si raggiunge la Marina di Crapolla dove ci sarà la visita guidata, la sosta ed il ristoro. Nel pomeriggio è previsto il rientro via mare in barca per Marina del Cantone ed il proseguimento in autobus per S.Agata.
Il Monastero del Deserto
Dalla sommità della omonima collina, il complesso monumentale del deserto è sicuramente l’edificio religiosi più panoramico della penisola sorrentina.
Dalla piazza di Sant’Agata è raggiungibile con una passeggiata in salita, ma non faticosa, di circa dieci minuti.
Il belvedere posto sul tetto del monastero, offre un panorama davvero eccezionale e su una delle sue torri si può leggere il monito (tempus breve est.). Ad esso si accede da una scala indipendente posta lateralmente all’ingresso principale dell’edificio.
Tappa obbligata del “Viaggio in Italia” nel Grand Tour, ancora oggi attira migliaia di visitatori alla ricerca di suggestioni e panorami mozzafiato sui due golfi. L’edificio costruito dai Carmelitani scalzi nel 1679 accanto alla cappella del monte calvario passò all’ordine dei padri Bigi di padre Ludovico da Casoria nel 1867. Nel 1980/81, dopo anni di abbandono, è stato acquistato dalle suore benedettine di S.Paolo che lasciato il loro monastero a Sorrento, hanno trovato sede in questo edificio.
A valle in località Vadabillo è venuta alla luce una vasta necropoli formata da sarcofagi di tufo databile VII e VI secolo a.c. Il ritrovamento di un’anfora su cui è raffigurata una sirena alata ha dato forza all’ipotesi dell’esistenza su questa collina del tempio delle sirene.
Curiosità ed Eventi di Sant Agata
Le Contrade
La manifestazione delle Contrade è nata nel 1993, sostituendo la Caccia al Tesoro che nei due anni precedenti aveva animato le estati santagatesi.
L’allora parroco Don Giovanni Ferraro ebbe l’idea di dividere il paese in 5 contrade impegnate nella conquista del palio dell’Assunta, contrassegnate da nomi e colori differenti:
- Aliot (verde) – Via Deserto, via Canale, Via Olivella;
- Jovis (rosso) – Via Pontone, Via Nastro Azzurro, Via Casola;
- Polar (azzurro) – parte bassa del Corso S.Agata, Viale Petagna, Via Pigna;
- Sirio (giallo) – Corso S.Agata, Via Termine, Via Pagliaio di Santolo;
- Venus (arancio) – Via dei Campi, Via Fontana di Forma.
L’evento clou del Palio è senz’altro la sfilata tematica in costume, che di anno in anno propone scene spettacolari e carri allegorici di splendida fattura. Accanto alla sfilata, i contradaioli, per aggiudicarsi l’ambito premio, si sfidano in molteplici gare sportive che vanno dalla corsa podistica alla pallavolo, dalle bocce alle gare ciclistiche.
Nonostante le difficoltà organizzative che di anno in anno si presentano, considerata l’entità della manifestazione, i santagatesi in queste prime undici edizioni hanno dimostrato un elevato senso civico e un grande entusiasmo, e sono riusciti a fare del Palio delle Contrade un evento imperdibile per residenti e turisti.
Presepe Vivente di Torca
Dieci entusiasti e volenterosi giovani, coordinati dalla simpatica Lucia Terminiello, si costituivano oltre dieci anni fa in cooperativa, per organizzare questa manifestazione religiosa. L’evento si svolge solitamente dal 26 dicembre fino alla festività della “befana” (6 gennaio) e la zona usata per l’allestimento è un’area di circa due chilometri, in località Monticello.
Circa centoventi figuranti, tutti abitanti della frazione torchese, indossano i caratteristici costumi e sono intenti a varie attività legate ad antiche tradizioni del costume locale. Potete ammirare un’antica macchina (fine 800) che si usava per lavorare la lana, oppure un curioso attrezzo che bucava e ricuciva vasellame di ceramica. Lo scenario è costituito da alcune caratteristiche case diroccate e la grotta del bambinello è ricavata da un antico architrave appartenuto al vecchio convento di suore.
Il sacro spettacolo si svolge di sera e tradizione vuole che che il bambinello sia l’ultimo nato, naturalmente nelle braccia della sua mamma che per l’occasione rappresenta la Madonna. Tutto il piccolo borgo è impegnato con viva partecipazione e in chiusura con un impasto di 70 chili di farina, sono preparate centinaia di gustose zeppole offerte al pubblico con vino locale.
La Carovana Romantica a Santagata
La “Carovana romantica” è una passeggiata su strada di grandi appassionati di auto d’epoca. Questi inguaribili romantici del motore provenienti da vari paesi europei, si radunano annualmente fin dal 1980, anno in cui ebbe inizio la prima edizione.
Il successo della manifestazione invogliò gli organizzatori a dargli continuità; la seconda edizione brillò per la partecipazione del compianto pilota Juan Manuel Fangio. Da allora l’evento si ripete toccando i punti più suggestivi della Campania e del territorio nazionale. Partecipano alla carovana romantica appassionati equipaggi alla guida di auto di assoluto rilievo .
La XIX e XX edizione della carovana romantica ha toccato Sant’Agata sui due golfi ove è stata accolta entusiasticamente da tutta la cittadinanza ed ospitata da Alfonso Iaccarino, un prezioso consigliere per la ricerca di itinerari enogastronomici esclusivi. La XXI edizione del 2004 vedrà Sant’Agata sui due golfi protagonista assoluta dell’evento, in quanto la pro loco Due Golfi ha gestito l’organizzazione della manifestazione.
Premio di Giacomo
La manifestazione “Premio Salvatore Di Giacomo”, vuole rendere omaggio ad un illustre personaggio, ospite fisso di Sant’Agata sui Due Golfi nei primi decenni del ‘900. Salvatore Di Giacomo trascorreva lunghi periodi nella nostra località e molte sue composizioni traevano spunto proprio da immagini e situazioni locali. L’indimenticato autore di “Marechiaro” gode di notevole fama anche negli ospiti stranieri. Nell’istituire tale Premio la Pro Loco “Due golfi” intende sintetizzare l’innato spirito d’ospitalità della nostra località verso coloro che scelgono di trascorrervi periodi di riposo e sano divertimento.
Ciò avveniva ai tempi del grande poeta come ai giorni nostri. Il premio “Salvatore Di Giacomo” istituito nel 2001, ha cadenza annuale ed è assegnato a due personalità della cultura, dello spettacolo, del giornalismo e dell’arte, distintisi quali degni eredi del pensiero e dell’opera di Salvatore Di Giacomo.
Nelle edizioni svolte il premio è stato conferito:
- Edizione 2001 – Bruno Venturini (tenore) – Maria Ercolano ( soprano)
- Edizione 2002 – Antonio Ghirelli (giornalista/scrittore) Max Vajro (giornalista)
- Edizione 2003 – Maria Orsini Natale (scrittrice) – Peppe Barra (attore)
- Edizione 2004 – Mariano Rigillo (attore) – Gino Rivieccio (attore-cabarettista)
- Edizione 2005 – Mirna Doris (cantante) – Salvatore Cangiani (poeta)
- Edizione 2006 – Roberto De Simone (musicologo) – Marisa Laurito (attrice)
- Edizione 2007 – Annamaria Ackermann (attrice) – Geppy Glejieses ( attore)
- Edizione 2008 – Peppino di Capri (cantante) – Don Matteo Coppola (scrittore)
- Edizione 2009 – Lina Sastri (attrice e cantante) – Renato De Falco (scrittore)
- Edizione 2010 – Renzo Arbore (showman) – Giuliana Gargiulo (giornalista)
- Edizione 2011 – Pietra Montecorvino (cantante e attrice) – Marzio Onorato (attore)
- Edizione 2012 – Paola Saluzzi (giornalista) – Antonello Rondì (cantante)
- Edizione 2013 – Tullio De Piscopo (musicista) – Antonino Cuomo (storico e scrittore)
- Edizione 2014 – Maria Nazionale (cantante) – Mario Orfeo (giornalista)
- Edizione 2015 – Candida Morvillo (giornalista) – Fausta Vetere e NCCP (cantanti)
- Edizione 2016 – Tosca D’Aquino (attrice) – Sal Da Vinci (cantante)
- Edizione 2017 – Katia Ricciarelli (cantante) – Alessandro Siani (attore) – Massimo Milone (giornalista)
- Edizione 2018 – Monica Sarnelli (cantante) – Pietro Gargano (giornalista)
- Edizione 2019 – Francesco Pinto (produttore) – Patrizio Rispo (attore) – Nello Daniele (cantante)
Gastronomia e Itinerari EnoGastronomici
Gastronomia di Sant’Agata
La cucina tipica locale consta di piatti semplicissimi e prelibati.
L’ubicazione del territorio posto all’estremità della penisola sorrentina ha conservato molte zone agricole incontaminate, facilitando una ricchezza di prodotti della terra. I pittoreschi terrazzamenti baciati dal sole, consentono un’agricoltura varia e genuina con prodotti che hanno stimolato la popolazione ad utilizzarli ed a manipolarli, in maniera eccezionale. Famosi i “pomodori di S.Agata” adoperati per la gustosa “insalata caprese“, e il magnifico olio d’oliva.
Il territorio è ricco di favolosi limoneti ed in particolare è coltivato un tipo di limone chiamato “femminiello ovale” dalla buccia particolarmente aromatica, utilizzato in vari modi in cucina. Una tradizionale scuola di cucina parte da S.Agata sui Due Golfi, grazie ad una maggiore densità di popolazione ed una presenza turistica stanziale con lo sviluppo di alberghi e ristoranti. Particolare interessante è l’avventura sociale pionieristica di maestri di cucina, come Vincenzo detto “Vicienzo o cuoco” padre di nove figli, anch’essi cuochi, tra cui Mattia, rinomato pasticciere; e Gennarino‘o Ciarino al Deserto. Questi cuochi partivano da S.Agata muniti di pentole, tegami e tutto l’occorrente per realizzare ed elaborare pranzi in ville e giardini, in occasioni di matrimoni, battesimi e ricorrenze varie; veri precursori dell’attuale catering. Dai cuochi santagatesi, in seguito nelle varie frazioni, sono sorti punti di ristoro, piccole trattorie e cantine. Oggi S.Agata sui due Golfi vanta una consolidata tradizione culinaria grazie all’affermazione internazionale del ristorante Don Alfonso 1890 e dalla presenza di numerosi ristoranti e pasticcerie.
Da Don Alfonso alla panineria ispirata al Pontefice
Il territorio del Vaticano è luogo di complessi incroci gastronomici. Così, insieme a dimenticabili mangifici a prezzo fisso ad uso di un turismo che guarda solo all’offerta, si possono trovare luoghi di straordinario valore. E’ il caso della famiglia Iaccarino, sbarcata dal suo mitico Don Alfonso a Sant’Agata sui due Golfi in Costiera, fino alle pendici del Gianicolo nel lussuoso Hotel Melià.
Ed è ancora un albergo, lungo la trafficata via della Conciliazione a rivelare sorprese: al Columbus, sotto soffitti con affreschi del ‘500 o in un raffinato giardino lontano dai rumori della pazza folla lo chef propone una cucina ricca di citazioni romanesche e creative. Ci si può anche trovare in un “buchetto” ricco di idee per mangiare un panino accompagnato da birre d’autore, come succede al simpatico Dal Papa. E ancora, nel cuore di Borgo, nel nome della multicultura, sapori di Valcamonica, coi classici piatti e i formaggi (col notevolissimo Bitto) e tutta la genovesità (dal pesto al latte fritto) di Maxelà. Al Gianicolo è nato l’Antico Arco, una di quelle novità romane che hanno saputo attraversare il tempo e le mode con una cucina accattivante, e piatti che sono diventati piccoli classici per un fedele pubblico di aficionados, come il celebre risotto al castelmagno della casa.
1. Antico Arco
Un locale intelligente, ormai di lungo corso nel panorama romano, con una clientela affezionata che fa sempre il tutto esaurito è la cornice per piatti che giocano con giudizio sulla fantasia, dai risotti al raffinato maialino croccante laccato al miele.
Sui 75 euro – piazzale Aurelio 7 – tel. 06.5815274
2. La Veranda dell’Hotel Columbus
In questo hotel storico a due passi da San Pietro si mangia tra affreschi cinquecenteschi e un appartato giardino. Lo chef ha buona mano e la cantina è ricca di etichette che accompagnano golosità come le linguine all’astice con burrata e cime di rapa o calamari farciti con zucca e pistacchi con salsa al pecorino e finocchi.
sui 70 euro – borgo Santo Spirito 73 – tel.06.6872973
3. Benito e Gilberto
Atmosfera calda e una cucina tutto pesce sfiziosa e solida sono il biglietto da visita di questo piacevole localino dove gustare buoni crudi, la classica pasta e fagioli con frutti di mare e notevole fritto di paranza.
Sui 50 euro – via del Falco 19- tel. 06.6867769
4. Velando
La cucina della Valcamonica, ma non solo, all’ombra del Cupolone, ovvero piatti curati e sfiziosi basati su eccellenti materie prime, trovano in questo locale felice sintesi. Da provare lo sformato di verza con fonduta al Bitto, i casoncelli, la tartelle di ceci con lardo e miele di tiglio.
Sui 45 euro – Borgo Vittorio 26 – tel.06.68809955
5. Maxela
La carne di qualità ( il nome del locale significa macellaio in genovese) e i sapori della Liguria sono alla base del successo di questo locale dove gustare ogni possibile proposta carnivora, ma anche un pesto di rara bontà.
Sui 35 euro – Borgo Vittorio 92 – tel.06.68804299
TRENDY
Kilometro Zero
Aperitivo trendy, birre, sfizi tutto all’insegna della filiera corta fanno di questo locale un indirizzo sempre felice e divertente per stuzzicare taglieri freddi, ma anche buone cose calde con eccellente accompagnamento alcolico.
Sui 30 euro – piazza Ottavilla 4 – tel.06.5816887
ETNO
Sukhothai
La cucina thai, tanto amata dai cuochi fusion, trova tuttavia poche espressioni nella Capitale. Fa eccezione positiva questo locale a Monteverde Nuovo dove ci si può stuzzicare il palato con le classiche proposte vegetariane e con una serie di classici profumi che vanno dal cocco, al lemongrass dal curry rosso alla salsa di arachidi.
Sui 30 euro – via Busiri Vici 48 – tel.06.55263993
LOW COST
Dal Papa
Il vero nome di questa panineria con offerta di birre è Knick Knack Yoda, ma tutti lo chiamano ” dal Papa” . La fantasia domina e le proposte sono tutte divertenti,come la proposta con formaggio di alpeggio mortadella, tartufo e broccoletti.
Sui 10-15 euro – piazza Risorgimento 11 – tel.06.39031327
DOPOCINEMA
Spazio dell’Officina Biologica
Atmosfera soft accattivante in questo luogo che ruota intorno al bio. Birre naturali, servizio di caffetteria, aperitivi, musica e poi piatti divertenti, pizza compresa, con proposte come il buon tortino di cipolle al taleggio.
Sui 35 euro – borgo Angelico 30 – tel.06.6833897
BRUNCH
Gran Melià – Vivavoce
Una delle più grandi famiglie della ristorazione italiana, Alfonso, Ernesto, Livia, Mario Iaccarino ha portato in questo lussuoso albergo alle pendici del Gianicolo i grandi sapori del Sud. I piatti sono di gioiosa bontà e di raffinata presentazione. da non perdere anche la cucina classica per godere di meraviglie come il Vesuvio di rigatoni.
Sui 100 euro – via del Gianicolo 3 – tel.06.925901
LA RICETTA
Bucatini con totani e pomodorini
Ingrediente (4 persone):
320 g bucatini, 400 g totani
300 g pomodorini, 150 g salsa di pomodoro, 5 dl vino bianco, 1 pz spicchio di aglio, 5 cl olio 1 g Peperoncino, sale
Esecuzione
Lo chef Alfonso Iaccarino col figlio Ernesto consigliano: pulire i totani e spellarli, tagliare a rondelle di un cm di spessore. I tentacoli tagliati a cilindretti. In una padella soffriggere aglio in camicia, ritirarlo quando diventa biondo e aggiungere i totanetti. Poi vino bianco, ridurre e aggiungere i pomodorini saltando il tutto. Dopo 2 minuti aggiungere salsa di pomodoro e lasciar cuocere per 15/20 minuti, fino a quando sono teneri. A fine cottura aggiungere peperoncino e prezzemolo. Cuocere i bucatini e spadellare con lo stufato ottenuto. Sul piatto mettere il sugo con i totanetti.
Vino
Fiano di Avellino, oppure Furore della Costiera Amalfitana
Come Raggiungere Sant’Agata sui Due Golfi
In Aereo
Una volta arrivati all’aeroporto di Napoli Capodichino, potete raggiungere Sorrento prendendo l’autobus “Curreri” che parte di fronte all’uscita degli arrivi ogni giorno alle ore:09:00,11:30, 13:00,14:30,16:30,19:00. Arrivati a Sorrento (Piazza Tasso) dovete raggiungere la vicina stazione dei treni dove partono gli autobus “Sita” per S.Agata ogni 25 minuti
In Treno
Giunti alla stazione centrale di Napoli raggiungete la stazione”Circumvesu- viana” da dove partono i treni per Sorrento. Prima di salire sul treno non dimenticativi di comprare i biglietti presso la biglietteria che si trova lungo il percorso al prezzo di circa 3 euro. Arrivati alla Stazione di Sorrento dovete prendere l’autobus “Sita” per S.Agata che parte ogni 25 minuti circa.
In Auto
Seguite le indicazioni per Napoli e prendete l’autostrada A3 Napoli-Salerno. Uscite a Castellammare di Stabia e seguite le indicazione per Sorrento o Penisola sorrentina. Arrivati a Piano di Sorrento dopo circa 25 minuti girate a sinistra seguendo le indicazioni per Positano. Dopo tre chilometri girate a destra seguendo le indicazioni per S.Agata.